Castello Costigliole d'Asti

Un’agente segreta dell’Ottocento visse in un castello del Monferrato

Tra le colline del Monferrato, si erge maestoso un castello che ospitò quella che fu considerata una delle donne più affascinanti della sua epoca, ma che soprattutto fu un’agente segreta italiana dell’Ottocento.

Siamo a Costigliole d’Asti, un piccolo borgo che si sviluppa tutt’intorno al suo castello, di origine medievale, ma che vide modifiche e rifacimenti durante il passare dei secoli, densissimi di vicende. È tra i più imponenti del Monferrato astigiano, con le quattro torri che raggiungono i 28 metri di altezza. In realtà, però, rispetto a questa grande opera architettonica, la storia di Costigliole d’Asti è molto più antica, arrivando fino alla preistoria, come attesta la piroga che venne ritrovata in frazione Motta. Ma qui abitarono anche i Liguri Eburiati, con un vero e proprio insediamento, che testimonia la longevità di questo centro.

Come accennavo sopra, il castello fu al centro di innumerevoli vicende, ma ce n’è una in particolare – almeno secondo me – che merita un po’ più di attenzione. Infatti questa fortezza fu la dimora della Contessa di Castiglione Virginia Oldoini, cugina di Camillo Benso Conte di Cavour, considerata una delle donne più seducenti del suo tempo, tanto che pare essersi innamorato di lei persino Napoleone III, del quale fu amante.

Ma l’importanza di questa figura non è solamente data dal suo aspetto fisico o dalle sue conquiste, bensì dal fatto che entrò a far parte a tutti gli effetti dello spionaggio piemontese, ruolo che le fu rivelato, probabilmente, la sera del 23 novembre 1855, quando a bussare alla sua porta fu il re in persona, Vittorio Emanuele II. È proprio in questo cruciale incontro che Virginia Oldoini sarebbe venuta a conoscenza della missione che l’attendeva nella capitale francese, in occasione del Congresso di Parigi volto alla sistemazione dell’Europa danubiana, dopo la sconfitta della Russia nella Guerra di Crimea e in cui si sarebbero potute decidere anche le sorti del Piemonte.

La Contessa di Castiglione arrivò a Parigi qualche giorno prima, iniziando a frequentare i balli e gli eventi mondani più importanti della città, riuscendo presto a conquistare le personalità più illustri e, soprattutto, potenti, tra cui lo stesso Napoleone III, il cui fratellastro era proprio il presidente dell’Assemblea legislativa. E fu grazie a queste conoscenze che Virginia Oldoini riuscì a far ammettere il Piemonte al Congresso, al pari delle altre grandi potenze.

La Contessa mantenne per un certo tempo il proprio ruolo, per quanto riguardava le sorti dell’Italia, anche se, purtroppo, molte delle pagine del suo diario personale che avrebbero potuto fornire dettagli a riguardo, furono distrutte dopo la sua morte, proprio dal governo italiano. Sappiamo, però, che sfruttò l’arte dello spionaggio – appresa con le vicende di Parigi – anche in ambito finanziario e a proprio vantaggio, durante la seconda guerra d’indipendenza.

Ed è proprio tra le mura dell’imponente castello di Costigliole d’Asti che Virginia Oldoini trascorse una parte della sua vita, dopo aver sposato, pur non amandolo, il Conte di Castiglione Francesco Verasis, che la chiese in moglie su consiglio di Massimo d’Azeglio, il quale la considerava – già quando lei aveva soli 17 anni – la più bella donna d’Europa, ma che al titolo di bellezza affiancò presto anche quello di abile spia.

Un viaggio tutto da vivere con i consigli e le dritte dei “locals” che vivono in questo magnifico territorio.

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