Casale Monferrato Barocca

Casale Monferrato, tra palazzi, chiese e bontà monferrine

Casale Monferrato è conosciuta da molti per ciò che riguardò lo stabilimento Eternit, che aveva sede proprio in città e che non ebbe effetti disastrosi solo su coloro che vi lavorarono, ma anche sulle famiglie e sugli abitanti della zona. Un pezzo di storia lontana, ma che nel cuore dei Casalesi è più vivo che mai.

Oggi Casale Monferrato è una città certificata amianto free, pronta ad aprire le porte a chi abbia voglia di conoscere le sue bellezze storico-artistiche, che sono davvero tante.

I suoi primi abitanti furono i Liguri, che occupavano le rive del Po, dove oggi è possibile passeggiare lungo uno splendido percorso nel verde: non è raro ammirare anche chi il grande fiume lo percorre in canoa.

in canoa sul Po Casale Monferrato

Successivamente arrivarono i Galli – popolazione dalla quale derivano molti vocaboli piemontesi utilizzati ancora oggi – per poi lasciare spazio ai Romani, che fecero di Casale un municipium.

Casale Monferrato si convertì al Cristianesimo grazie all’allora vescovo di Asti, Sant’Evasio, che divenne qui patrono e al quale è dedicata la cattedrale della città, una chiesa le cui vesti di oggi sono il frutto del restauro ottocentesco dell’architetto vercellese Edoardo Arborio Mella, il quale modificò numerosi aspetti del primo edificio, tra cui la facciata – attualmente all’interno di quello che doveva essere un atrio porticato –, che era originariamente policroma e priva delle trifore in corrispondenza delle tre navate.

Come spesso avviene, il Duomo vide numerose aggiunte e rifacimenti, come nel caso della Sagrestia Nuova, realizzata nel Seicento, quando la città era già sede di Cattedra, o come la cappella dedicata a Sant’Evasio, votata nel 1706.

Durante i restauri del Mella, inoltre, si rinvennero gli antichissimi pavimenti, realizzati a mosaico, dove vengono raffigurati episodi biblici, incorniciati da scene mitologiche che si trovano descritte anche in Plinio il Vecchio.

mosaici del Duomo di Casale Monferrato

A sottolineare i cambiamenti e il nuovo perimetro della cattedrale – che non era unicamente legato alla facciata – è sicuramente il percorso che si articola per i sottotetti dell’edificio, dove si possono ammirare i precedenti gocciolatoi, fregi e bifore che adornavano in origine gli esterni della chiesa, dove non è difficile imbattersi anche in scene mitologiche, come Eracle e i serpenti.

Un altro luogo di grande importanza storica e artistica è sicuramente la Biblioteca del Seminario, istituita dal vescovo Pietro Gerolamo Caravadossi, nel 1738, mentre venne collocata nella sede odierna con il progetto di Tommaso Audisio, nel 1838. Custodisce gelosamente ben 65.000 volumi, con circa 3.000 edizioni a stampa del Cinquecento.

A Casale Monferrato, inoltre, risiede una comunità ebraica: oggi, anche a causa delle persecuzioni che avvennero durante il regime nazi-fascista in Italia, in questa città esistono solo due famiglie ebree, ma il senso di appartenenza a quella che non è soltanto una religione, bensì un tratto identitario e culturale, è forte e attrae anche chi, in realtà, vive in altre zone del Piemonte.

È possibile ammirare una Sinagoga meravigliosa, la cui storia cominciò all’inizio del Seicento, quando venne costruito il primo forno pubblico per il pane azzimo. Questo edificio venne risparmiato dai Tedeschi, durante il secondo conflitto mondiale, perché i suoi interni erano talmente anneriti che, probabilmente, fu scambiato per un semplice magazzino. Nel 1968 la Sinagoga venne interamente restaurata e oggi è un autentico capolavoro.

Al di sotto si trova il Museo dei Lumi, che ospita più di 125 opere (non tutte sono esposte), tra cui quelle di importanti artisti, come Luzzati o Pomodoro. Tutte sono lampade di Chanukkah e si tratta, quindi, di una vera e propria collezione di Chanukkiot.

museo ebraico Casale Monferrato

I locali intorno alla sala principale della Sinagoga, invece, ospitano il Museo d’Arte e Storia Ebraica, dove è possibile conoscere da vicino quella che, come dicevo, non è solo una semplice religione.

E c’è chi racconta che alla comunità ebraica sia legata una delle più amate e conosciute specialità di Casale Monferrato, i Krumiri, la cui radice krum- in ebraico significherebbe “storto”, richiamando, quindi, la forma di questo dolce. Non si sa se sia vero, ma certo è che se si passa per questa città non si possono non provare quelli dell’Unica Fabbrica Krumiri Rossi, in via Lanza, a due passi da piazza Mazzini, da dove non è difficile essere avvolti dal profumo che proviene proprio dal negozio Rossi, con la cottura di questa prelibatezza.

E, a proposito di cibo, Casale Monferrato è perfetta per gustare le specialità monferrine, per esempio in uno dei palazzi storici della città, quello Gozzani Treville, dove ha sede l’Accademia Filarmonica, che dà il nome all’Accademia Ristorante.

Qui non solo si può ammirare quello che potrebbe essere un museo, grazie agli imponenti ambienti interamente affrescati, ma è anche possibile immergersi nella cucina monferrina, attraverso piatti di qualità disegnati da una continua ricerca, che li rende unici nella loro tradizione. Una peculiarità del ristorante, inoltre, è quella di avere un’ottima selezione di champagne, importati direttamente dal proprietario Nicola Mecca, che sceglie e acquista personalmente le bottiglie da piccole maison francesi, evitando di appoggiarsi a venditori o rappresentanti e riuscendo, quindi, a mantenere il prezzo il più contenuto possibile. Un solo articolo è poco per descrivere tutte le bellezze di una città come Casale Monferrato.

Mura del castello di Casale Monferrato

Il mio consiglio? Quello di prendersi almeno un weekend per perdersi tra le sue vie, chiese e palazzi storici, fare una passeggiata sul Po, salire sulle mura del castello e gustare tutta la tradizione casalese e monferrina, in attesa di un altro articolo, in cui scoprire tutte le  bellezze della capitale del Monferrato.

Un viaggio tutto da vivere con i consigli e le dritte dei “locals” che vivono in questo magnifico territorio.

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