Continua il nostro viaggio fra i borghi più curiosi del Monferrato
Qualche settimana fa abbiamo visto Odalengo Piccolo, “Il Paese che non c’è”. Un luogo speciale, immerso nel verde e che nel tempo si è trasformato in una vera e propria colonia di britannici che hanno deciso di farsi incantare dalle bellezze di un Monferrato così magico tanto da lasciarsi alle spalle le loro vite. Storie differenti ma con lo stesso denominatore comune: la necessità di un posto dove ritrovarsi. Così il nostro viaggio è proseguito nell’altro Odalengo: quello Grande.
Odalengo Grande è un comune di appena 500 abitanti della Val Cerrina, in provincia di Alessandria.
In piemontese si scrive “Audalengh”, ed è il paese dove qualche anno fa il famoso giornalista Gad Lerner ha deciso di trasferirsi. Fra campi di mais e girasoli, Lerner ha rimodellato un cascinale di ringhiera dotato di un terrazzo panoramico davvero notevole, lui che di questa zona si era innamorato durante un’edizione della Fiera del Tartufo a Murisengo. Si sa, da queste parti quando ci lasci il cuore diventa difficile poi cambiare idea.
Il simbolo di Odalengo Grande è senza dubbio la Torre di San Quirico, monumento antico di stile gotico, di cui in realtà non ci giungono troppe informazioni storiche. Datata intorno al XII secolo era la torre campanaria del plesso ecclesiastico dedicato al Santo. La Torre è stata recentemente restaurata ed illuminata così che è possibile ammirarla anche attraversando la Valle in auto. Al suo fianco è stata eretta una piccola chiesa ottocentesca che ha sostituito quella originaria a tre navate di cui ovviamente la torre era il campanile.
Dei quattro piani della torre, il primo è composto da conci di tufo, misto mattoni, con decorazioni di archetti pensili intrecciati. I due piani centrali sono caratterizzati dalla presenza di monofore mentre l’ultimo da bifore con colonnina centrale completate da un grazioso capitello.
Ma non è tutto: a Odalengo Grande c’è anche un castello. Nella parte superiore del paese troviamo quel che resta di un antico ricetto dove, delimitato dai propri bastioni, si snodavano tutte le attività principali dei suoi abitanti. La tradizione afferma che all’interno di questo castello si conservasse la miglior cantina vinaria del Monferrato dell’800’. Chissà. Inoltre la Chiesa di San Vittore è una vera gemma. Realizzata sul finire del ‘700 da Luigi Gozzani su disegno del Magnocavallo, è caratterizzata da una pianta a croce greca. La facciata riprende motivi palladiani secondo l’ordine gigante. Il suo impatto è maestoso e imponente con la peculiarità della presenza di stucchi decorativi di origine vicentina.
Si può venir qui anche per stare un po’ all’aria aperta, non soltanto per visitare monumenti. Per gli appassionati di Big Bench, Odalengo Grande ha il suo particolarissimo esemplare. Si tratta della numero 113, (Gialla su Grigio) la “Tartufina” così battezzata dai suoi creatori. È stata realizzata sul Bricco Pusai a pochi passi da una Quercia Secolare.
Il punto di vista da qui è davvero emozionante: uno skyline naturalistico che vede tutto intorno distese di vitigni e vegetazione. Infine per chi ama camminare il Monte Favato è una destinazione da non sottovalutare fra quelle inserite nel progetto Camminare in Monferrato. Si tratta della cima più alta del nostro Monferrato: ben 452 metri. È una passeggiata adatta a tutti dalla durata di 3 ore circa. Consigliamo di indossare un buon scarponcino per non far troppa fatica. Non c’è un periodo dell’anno migliore rispetto ad un altro. I colori dell’autunno, inverno e primavera lo caratterizzano ogni volta in maniera differente. Ne vale proprio la pena.