Æno

Nell’atelier monferrino di Æno, alla scoperta di un’arte animica

Abbiamo visitato nel Monferrato la casa e l’atelier di Æno.

Æno (nome d’arte di Emanuela Serafino) torinese di nascita, casalese di adozione da una decina di anni, ci ha accolto nel suo mondo.

La splendida villa in stile liberty, il suo studio e le sue opere sono microcosmi che rappresentano la sua essenza.

La casa è grandissima e, come una matrioska, contiene altre case: spazi aperti, grandi, in cui perdersi, ma anche stanze raccolte, segrete, nascoste dietro porte attraverso cui passare, abbassando la testa e facendosi piccoli.

Luci potenti e accoglienti oscurità.

Ovunque appaiono le sue opere che strizzano l’occhio all’inconscio dell’ignaro di passaggio, che pensava di visitare un semplice studio d’artista!

Tele enormi o piccole opere su carta, incantano al passaggio e obbligano a soffermarsi.

La sensazione è di riconoscere qualcosa, un particolare già visto, forse vissuto.

L’intimo dell’osservatore è catturato e sedotto.

Il nero, il bianco e il rosso, serpenti e occhi che ti scrutano dentro.

Sono ricorrenti i temi della trasformazione, della generatività, il primordiale.

I suoi studi (psicologia clinica, specializzazione in psicoterapia di gruppo, nello psicodramma analitico e i lavori sulle disgrafie evolutive) l’autorizzano a esprimersi attraverso le sue opere per affrontare la materia inconscia, sua, ma anche collettiva, del resto dell’umanità.

Il bisogno di tuffarsi nel buio, nelle inesplorate profondità degli animi umani, diventa per Æno un’esigenza fisica: crea perché non può farne a meno, la sua è un’arte riparativa.

Grazie all’elaborazione artistica, risale in superficie portando alla luce un’opera che ha vita propria e in cui tutti possono trovare parti di sé. Interpretarla a proprio beneficio.

Come in una sorta di catarsi, osservare le sue tele e le sue chine ci aiuta a risvegliarci e a connetterci con la nostra coscienza.

Æno

La purezza di elementi e simboli che troviamo nei suoi disegni pizzica le corde delle nostre emozioni primordiali, scatenando una varietà di emozioni.

E pensare che a scuola non sembrava che l’arte fosse la sua strada.

Il suo è stato quasi sempre un percorso da autodidatta; una strada in cui si intrecciano i suoi studi, le sue passioni, il suo lavoro, le sue inquietudini e il desiderio di ricercare il significato dell’essere.

Un luogo d’arte in cui perdersi e ritrovarsi!

L’atelier è aperto al pubblico su prenotazione.

Per contatti:
presidente.psyeco@gmail.com

Foto di proprietà di Æno.
www.aeno.it

Un viaggio tutto da vivere con i consigli e le dritte dei “locals” che vivono in questo magnifico territorio.

Altre storie
A come ambiente Destinazione Monferrato
La Fabula e l’Arbiciolù: Puntata 02 “A come Ambiente”