Itinerari in basso Monferrato

Itinerario di un giorno nel Basso Monferrato

Siamo nel Basso Monferrato, tra le colline della zona di Casale Monferrato, che di norma non superano mai i 400 metri di altezza, rimanendo, quindi, particolarmente dolci. I paesaggi vitivinicoli del Monferrato, insieme a quelli di Langhe e Roero, sono stati riconosciuti, nel 2014, patrimonio dell’Unesco, soprattutto grazie alla vocazione vitivinicola del territorio.

La prima tappa che vi consiglio è Cella Monte, un minuscolo borgo che deve probabilmente il suo nome alle celle vinarie tipiche di questa zona, ovverosia gli infernòt, stanze sotterranee realizzate per la conservazione e invecchiamento del vino. Ma si è anche ipotizzato che il toponimo derivi dai piccoli monasteri (celle) che caratterizzavano il territorio.

Gli infernòt di questi paesi erano scavati nella Pietra da Cantoni, riconducibile al Miocene: qui, infatti, vi era il mare, la cui presenza è testimoniata da numerosi fossili nella pietra. È proprio grazie a tale peculiarità del territorio e all’abbondanza di questa tipologia di roccia che a Cella Monte esiste l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni, ospitato a Palazzo Volta.

A Cella Monte è d’obbligo assaggiare gli agnolotti, la bagna cauda, i salumi artigianali tipici del borgo e i tartufi bianchi, raccolti nella valle sottostante e protagonisti della Sagra Regionale del Tartufo Bianco in Valle Ghenza, che si svolge il primo weekend di novembre.

Sono inoltre percorribili tre sentieri, L’anello di Cella Monte, Vigneti, Infernot e Dipinti, Rose e Vigne, a piedi, in bicicletta o a cavallo, perfetti soprattutto in autunno per ammirare gli incredibili colori che regalano queste colline.

Successivamente ci si può spostare nel vicinissimo centro di Rosignano Monferrato, davvero suggestivo, trovandosi letteralmente arroccato su una collina di Pietra da Cantoni, ricordando, quasi, le cittadelle del centro Italia su pianori tufacei.

Qui è possibile ammirare un incredibile panorama sul Monte Rosa e, in generale, parte dell’arco alpino, grazie al curato belvedere, per poi spostarsi tra le strette vie, tutte caratterizzate dalla Pietra da Cantoni e i suoi fossili.

Tipici di questo paese sono, oltre i vini, grappe e distillati – prodotti soprattutto dalla Distilleria Cooperativa, che può essere visitata su richiesta –, la csenta, tipico pane del borgo, i friciulin, squisite polpettine, e il bagnet d’Arsgnan, salsa verde di Rosignano, a base di prezzemolo, aglio, pomodori, olio e aceto.

Si raggiunge, poi, Ozzano Monferrato, un piccolo comune davvero significativo dal punto di vista architettonico e artistico: la parrocchia, posta sulla parte più alta della collina, immediatamente sotto al castello, è un autentico gioiello, presentando navate e volte affrescate di grande pregio, insieme a numerosi altari.

Questo paese è perfetto anche per gli appassionati di archeologia industriale, con i resti dell’officina di macinazione del cemento Portland dell’italiana di Bergamo e il MiCeM, ossia il museo dedicato alle miniere e ai minatori della zona, nonché all’ingegno degli industriali dell’epoca.

Ultima tappa dell’itinerario è il borgo di Treville, la cui chiesa di Sant’Ambrogio spicca, dominando il territorio circostante in una scenica posizione privilegiata. Oltre alla visita, è soprattutto possibile ammirare il suggestivo paese da lontano: nelle giornate più limpide è abbracciato dalle Alpi, regalando un panorama davvero mozzafiato, specialmente al tramonto e in autunno.

Se è giunta ora di cena, fermatevi all’Hosteria Treville e concludete in bellezza (e bontà) la giornata.

Un viaggio tutto da vivere con i consigli e le dritte dei “locals” che vivono in questo magnifico territorio.

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